Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 56452 del 14 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56452PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 è configurabile anche in presenza di una struttura organizzativa rudimentale, purché vi sia una stabile comunanza di scopo tra i partecipi nell'interesse a immettere sostanze stupefacenti sul mercato del consumo, non essendo necessaria l'esistenza di una cassa comune o di rapporti gerarchici. La prova del vincolo associativo può essere data anche attraverso l'accertamento di facta concludentia, quali i contatti continui tra gli spacciatori, i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative utilizzate, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. In tema di misure cautelari per reati associativi in materia di stupefacenti, opera la presunzione relativa di persistenza del pericolo di reiterazione e di inidoneità di misure diverse dalla custodia cautelare in carcere, la cui applicazione può essere giustificata dalla gravità, capillarità e reiterazione per mesi delle condotte, a prescindere dal decorso del tempo tra il momento della cessazione delle stesse e l'imposizione della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 22/05/2018 del Tribunale di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito, per il ricorrente, l'avvocato (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa i…

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