Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47397 del 21 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47397PEN

Massima

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Il concorso in ricettazione sussiste anche quando l'imputato, pur essendo a conoscenza della provenienza delittuosa della merce, non abbia partecipato direttamente all'azione criminosa, essendo sufficiente il mero possesso o la detenzione della cosa, in assenza di una giustificata ignoranza circa la sua origine illecita. Infatti, il reato di ricettazione si configura non solo quando l'agente abbia consapevolmente acquistato o ricevuto la cosa proveniente da delitto, ma anche quando ne abbia comunque agevolato l'occultamento o lo smistamento, anche senza averne direttamente partecipato all'appropriazione. Pertanto, il concorso in ricettazione può essere ravvisato anche nei confronti di chi, pur non essendo in rapporti di buona amicizia con il diretto autore del reato, abbia comunque contribuito alla custodia o alla circolazione della refurtiva, senza poter invocare l'ignoranza circa la sua provenienza delittuosa, specie quando tale ignoranza risulti ingiustificata o implausibile in relazione alle concrete circostanze del caso. Ciò in quanto il reato di ricettazione mira a colpire non solo l'arricchimento derivante dal reato altrui, ma anche il favoreggiamento della circolazione della refurtiva, a prescindere dal grado di consapevolezza dell'agente circa la sua origine illecita. Inoltre, la condotta di occultamento o di agevolazione della circolazione della cosa proveniente da delitto integra il reato di ricettazione anche quando l'agente non abbia avuto un ruolo attivo nell'appropriazione della stessa, essendo sufficiente il mero possesso o la detenzione, in assenza di una giustificata ignoranza circa la sua provenienza delittuosa. Infine, la configurabilità del concorso in ricettazione non è esclusa dalla circostanza che l'imputato intrattenga rapporti di lavoro con il diretto autore del reato, né dalla presenza di altri soggetti nel luogo in cui la refurtiva è stata rinvenuta, atteso che il reato di ricettazione può essere integrato anche da condotte meramente passive, quali il semplice occultamento o la detenzione della cosa proveniente da delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pi. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, sezione 4A penale, in data 7.1.2011.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott. Alfredo Montagna, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 2.2.2007, il Tri…

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