La controversia relativa all'ordine di rilascio di un immobile ad uso abitativo occupato senza titolo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto l'ordine di rilascio non costituisce esercizio di un potere discrezionale della pubblica amministrazione, ma è un atto imposto dalla legge, la cui concreta applicazione non richiede una valutazione del pubblico interesse. Ciò vale anche qualora sia dedotta l'illegittimità di provvedimenti amministrativi (come la diffida a rilasciare l'alloggio e il successivo ordine di sgombero), dei quali è possibile la disapplicazione da parte del giudice ordinario, chiamato a statuire sull'esistenza delle condizioni richieste dalla legge per dare corso forzato al rilascio del bene. Tale principio trova applicazione in particolare nei casi di ordini di rilascio spiccati ai sensi dell'art. 30 della legge regionale n. 18 del 1997, in caso di alloggi abusivamente occupati, in quanto in tali ipotesi l'operare della pubblica amministrazione non è più riconducibile all'esercizio di pubblici poteri, ma ricade nell'ambito di un rapporto paritetico soggetto alle regole del diritto privato. Pertanto, la controversia introdotta da chi si opponga a un provvedimento dell'amministrazione comunale di rilascio di immobili ad uso abitativo occupati senza titolo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, essendo contestato il diritto di agire esecutivamente e non l'esercizio di un potere discrezionale della pubblica amministrazione.