Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19211 del 8 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:19211PEN

Massima

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Il giudice dibattimentale, pur essendo titolare del potere di valutare la regolarità dell'esercizio dell'azione penale da parte del pubblico ministero, non può disporre la restituzione degli atti al pubblico ministero per vizi formali del decreto di citazione diretta a giudizio, quando l'imputazione riguardi un reato per il quale la legge processuale prevede espressamente tale modalità di esercizio dell'azione penale. In tal caso, il provvedimento di restituzione degli atti, pur essendo affetto da macroscopica erronea applicazione della norma, non determina una paralisi del procedimento, in quanto il pubblico ministero può comunque emettere un nuovo decreto di citazione diretta a giudizio, senza che il giudice possa opporre preclusioni fondate sulla pregressa ordinanza illegittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. PAOLONI Giacom - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di ((omissis));

avverso l'ordinanza del 09/05/2014 del Tribunale di ((omissis)) nel procedimento penale nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

esaminati gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;

udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));

lette le richieste del Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiest…

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