Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23743 del 18 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23743PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato può configurarsi anche in assenza di un'attività di istigazione o di un obbligo giuridico di impedire il fatto, qualora la condotta del soggetto, pur non essendo materialmente esecutiva, abbia comunque contribuito a rafforzare il proposito criminoso dell'autore principale, aumentando la portata intimidatoria delle minacce e delle violenze. Ai fini della sussistenza del concorso morale, è sufficiente che il comportamento del concorrente, seppur passivo e silenzioso, si inserisca in un modus operandi funzionale a rendere più efficaci le espressioni intimidatorie e le pressioni minatorie nei confronti della vittima, anche in assenza di una conoscenza preventiva del piano criminoso. La valutazione del giudice deve essere condotta con rigore logico, al fine di cogliere gli aspetti sintomatici che portino a ritenere la condotta del presunto concorrente come partecipazione criminosa piuttosto che come semplice connivenza o adesione morale. Nell'ambito del giudizio cautelare, il controllo della Corte di Cassazione sul vizio di motivazione riguarda l'adeguatezza delle giustificazioni in base alle quali il giudice di merito ha affermato la gravità del quadro indiziario, verificando la congruenza della motivazione sotto il profilo della valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. MARTELLA Ilario S. - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RU. Mi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 26 ottobre 2006 dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore, avv. ((omissis)), che ha insisti…

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