Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40292 del 29 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40292PEN

Massima

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Il reato di minaccia o violenza a pubblico ufficiale ex art. 336 c.p. si consuma indipendentemente dal raggiungimento del concreto effetto impeditivo o di intralcio dell'attività funzionale, essendo sufficiente che le condotte intimidatorie siano idonee a incidere sulla libertà del pubblico ufficiale nell'espletamento dei doveri d'ufficio. L'analisi della efficacia intimidatoria della condotta appartiene al giudizio di merito, purché la relativa motivazione non ecceda i limiti di ordinaria ragionevolezza e ponderazione. Pertanto, le frasi minacciose rivolte dall'imputato ai vigili urbani, volte a condizionare il loro operato e a interferire con l'esercizio delle loro funzioni, integrano il reato di minaccia a pubblico ufficiale, a prescindere dal fatto che i vigili abbiano comunque potuto svolgere le loro attività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 16/10/2012 della Corte di Appello di Milano;

esaminati gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere Giacomo Paoloni;

udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che si e'…

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