Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Immobiliare 23 Srl Unipersonale avverso il provvedimento di diniego del nulla osta per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da parte dell'Ente di Gestione Provvisoria del Parco Naturale Regionale "Terra delle Gravine", ha affermato il principio secondo cui l'individuazione di "aree non idonee" da parte delle Regioni, in attuazione delle Linee Guida Nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, non può configurarsi come un divieto preliminare assoluto, ma deve comportare soltanto una elevata probabilità di esito negativo delle valutazioni in sede di autorizzazione. Pertanto, anche nelle ipotesi di aree di particolare pregio ambientale e/o paesaggistico, l'amministrazione è tenuta a effettuare un bilanciamento in concreto dei diversi interessi contrapposti, senza poter opporre aprioristiche interdizioni estese ad intere porzioni di territorio. Le disposizioni del Regolamento Regionale n. 24/2010, che prevedono un divieto assoluto di localizzazione di impianti da fonti rinnovabili nelle aree qualificate come "non idonee", sono state ritenute illegittime in quanto in contrasto con i principi stabiliti dalle Linee Guida Nazionali. Conseguentemente, il provvedimento di diniego deve essere adeguatamente motivato con riferimento alla specifica valutazione effettuata in relazione all'area interessata dal progetto, senza poter fare generico riferimento alle Linee Guida Regionali.