Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27336 del 30 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27336PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di un indagato sulla base delle dichiarazioni accusatorie di un coindagato, deve preventivamente accertare l'attendibilità soggettiva del dichiarante e l'attendibilità oggettiva delle sue dichiarazioni, verificando l'esistenza di ulteriori elementi di riscontro, senza che tale percorso valutativo debba necessariamente seguire una sequenza logico-temporale rigida. In particolare, il giudice deve analizzare eventuali profili di conflittualità tra i soggetti, la coerenza e plausibilità del racconto del dichiarante, nonché la presenza di elementi che possano confermare in modo oggettivo le sue affermazioni, senza limitarsi a un mero richiamo alle dichiarazioni accusatorie. Solo all'esito di tale approfondita valutazione, il giudice potrà stabilire se le dichiarazioni del coindagato, unitamente agli altri elementi di prova, siano idonee a integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione di una misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 499/2014 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA, del 11/12/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GIACOMO ROCCHI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Caltanissetta respingeva la richiesta di riesame proposta da (OMISSIS) avverso quella di…

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