Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16790 del 23 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16790PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di provocazione, il dato temporale deve essere interpretato con elasticità, non essendo necessaria una reazione istantanea. Tuttavia l'immediatezza della reazione rispetto al fatto ingiusto altrui rende più evidente la sussistenza dei presupposti di tale circostanza attenuante, mentre il passaggio di un lasso di tempo considerevole può assumere rilevanza al fine di escludere il rapporto causale e di riferire la reazione ad un sentimento differente, quale l'odio o il rancore a lungo provato. (Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha ritenuto che il tempo di dieci minuti, intercorso tra il fatto ingiusto e la reazione, rappresentasse un'evidente contiguità cronologica e non comportasse la trasformazione dello stato d'ira in un diverso sentimento collegato alla freddezza d'animo).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. SA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/10/2007 CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORRADINI GRAZIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. PRIOLA SALVATORE che ha concluso per l'annullamento della sentenza impugnata.

SVOLG…

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