Il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza è il seguente: Il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari a seguito di opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero non è suscettibile di impugnazione mediante ricorso per cassazione, salvo il caso in cui non sia stata fissata l'udienza camerale prevista dall'art. 409 commi 2, 3, 4 e 5 c.p.p., impedendo così alla persona offesa di interloquire sulla necessità di dare ulteriore corso al procedimento. Ove invece detta udienza si sia svolta, il provvedimento di archiviazione non è impugnabile in sede di legittimità, in quanto la natura interlocutoria e sommaria dell'archiviazione, finalizzata al solo controllo di legalità sull'esercizio dell'azione penale e non all'accertamento del merito dell'imputazione, non consente un ampliamento della piattaforma dei vizi denunciabili mediante ricorso per cassazione, essendo comunque garantita alla persona offesa la possibilità di sollecitare una riapertura delle indagini sulla base di nuovi elementi e l'intatta facoltà di esercitare i propri diritti di azione e difesa in sede civile.