Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4439 del 3 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4439PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità sociale prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. nei confronti di soggetti imputati di reati associativi di stampo mafioso può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa. Il mero decorso del tempo dalla applicazione della custodia cautelare in carcere, l'assoluzione dei coimputati dal delitto di cui all'art. 416-bis c.p. e la generica disponibilità al trasferimento in altra regione non costituiscono elementi idonei a vincere tale presunzione, in assenza di elementi concreti che dimostrino l'effettivo recesso volontario dal sodalizio criminale. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve dare atto dell'inesistenza di tali elementi, motivando in modo logico e coerente sulla permanenza del pericolo di recidiva, senza che assuma valore decisivo il parere favorevole del Pubblico Ministero sulla sostituzione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4535/2015 TRIB. LIBERTA' DI NAPOLI del 31/08/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PARDO Ignazio;
sentite le conclusioni del PG Dott. FRATICELLI Mario che ha chiesto dichiararsi il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con ordinanza in data 4 settembre 2015 il Tribunale per il riesame di Napoli rigettava l'appello proposto nell'interesse di (OMISSIS) avverso il provvedimento del Tribunale di ((omissis)) c…

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