Il condono edilizio di opere abusive realizzate in forza di un titolo annullato, ai sensi dell'art. 39 della legge n. 724/1994, è ammissibile anche qualora l'edificio fosse già completato prima della data ultima fissata dalla legge, purché le successive modifiche apportate in esecuzione di provvedimenti giudiziari di demolizione parziale non abbiano determinato una nuova attività edificatoria, ma si siano limitate alla riduzione e messa in pristino dell'immobile. In tal caso, il rispetto dei limiti volumetrici e delle distanze legali previsti dalla normativa urbanistica non costituisce requisito essenziale per l'ottenimento del condono, essendo l'art. 39 cit. norma speciale che deroga alla disciplina generale in materia di accertamento della conformità edilizia. Inoltre, ai fini del computo del limite volumetrico di 750 mc, la valutazione deve essere effettuata con riferimento alle singole unità immobiliari oggetto di domanda di condono, e non all'intero edificio, in quanto la legge n. 724/1994 consente il condono anche a soggetti diversi dal proprietario originario, purché in possesso di un titolo di acquisto successivo all'abuso.