Il vincolo di inedificabilità assoluta nella fascia di rispetto costiero dei 150 metri dal mare, imposto dalla legislazione regionale sarda, costituisce un limite inderogabile per la sanatoria di opere abusive realizzate dopo la sua entrata in vigore, a prescindere dalle successive modifiche normative che, pur variando l'ampiezza della fascia, hanno sempre confermato l'intento del legislatore di salvaguardare l'integrità paesaggistica del territorio costiero. L'onere di provare la realizzazione dell'abuso edilizio in epoca antecedente all'imposizione del vincolo grava sul richiedente la sanatoria, il quale deve fornire idonea documentazione a tal fine; in mancanza, l'amministrazione è legittimata a respingere la domanda di condono sulla base della mera collocazione temporale dell'opera, senza necessità di ulteriori accertamenti. Il venir meno del vincolo per effetto di successive disposizioni normative non determina la reviviscenza di opere abusive realizzate in precedenza, le quali restano comunque soggette al divieto di sanatoria per la loro ubicazione in zona sottoposta a tutela paesaggistica.