Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21574 del 7 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21574PEN

Massima

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L'autenticazione della sottoscrizione della querela non è necessaria quando questa è presentata da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, in quanto la provenienza e la genuinità dell'atto possono essere desumibili da altri elementi, quali le annotazioni e i bolli dell'ufficio, salvo prova contraria. Il principio di evitare inutili formalismi e di privilegiare la sostanza rispetto alla forma trova applicazione in tali ipotesi, in quanto la ratio della norma sull'autenticazione è quella di assicurare la provenienza e la genuinità dell'atto propulsivo, obiettivo che può essere raggiunto anche attraverso altri mezzi di verifica quando il querelante è un pubblico ufficiale. Pertanto, la mancata autenticazione della sottoscrizione della querela presentata da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni non determina l'inammissibilità della stessa, dovendo il giudice valutare la provenienza e la genuinità dell'atto sulla base di tutti gli elementi a disposizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. UM. N. IL (OMESSO), parte civile nel proc. C/;

BO. GI. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 1/2009 TRIB.SEZ.DIST. di DOMODOSSOLA, del 25/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore Avv. Masver…

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