Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5926 del 13 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:5926PEN

Massima

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Il peculato si configura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropria del bene pubblico di cui ha la disponibilità per ragioni di ufficio, comportandosi nei confronti del bene come uti dominus e manifestando l'intenzione di privare definitivamente l'amministrazione della disponibilità del bene stesso. Tuttavia, qualora l'utilizzo del bene pubblico da parte del soggetto agente sia promiscuo, ovvero caratterizzato da un uso sia personale che di servizio, senza che emerga l'intenzione di privare definitivamente l'amministrazione della disponibilità del bene, la condotta integra il meno grave reato di peculato d'uso, punito con pena più lieve. Perché possa configurarsi il peculato d'uso è necessario che l'agente, dopo ogni utilizzo personale del bene, lo abbia nuovamente adibito alla sua originaria e lecita destinazione d'uso, in un contesto lavorativo flessibile e senza che emergano elementi idonei a negare l'intenzione di restituire il bene. La mera violazione di disposizioni procedurali sull'utilizzo del bene pubblico, in assenza di una condotta appropriativa, non è sufficiente a integrare il delitto di peculato, ma al più un illecito disciplinare. Inoltre, affinché possa configurarsi il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, è necessario che l'indebita percezione di denaro da parte del pubblico dipendente sia accompagnata dalla prova di un effettivo danno economico per l'amministrazione di appartenenza, non potendo tale reato ridursi alla mera violazione di obblighi di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. GIORDANO E. A. - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/04/2022 della Corte d'appello di L'Aquila;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che la sentenza sia annullata senza rinvio, perche' il fatto non sussiste, limitatamente al capo riguardante il delitto di truffa, con elisi…

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