Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27462 del 14 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:27462PEN

Massima

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L'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso di cui all'art. 3 della L. n. 205 del 1993 è configurabile quando l'azione delittuosa riveli un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza, secondo l'accezione corrente, a prescindere dalla mozione soggettiva dell'agente e senza che sia necessario che l'azione risulti intenzionalmente diretta a rendere percepibile all'esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio e comunque a dar luogo, in futuro o nell'immediato, al concreto pericolo di comportamenti discriminatori. Tuttavia, tale presunzione non può operare meccanicamente qualora le modalità di realizzazione del reato non ne rivelino di per sé la matrice razzista, essendo allora necessario valutare il contesto di consumazione della condotta e il suo eventuale accompagnamento con altre condotte intrinsecamente espressive della matrice razziale, al fine di accertare se la finalità dell'azione sia effettivamente quella tipizzata dalla legge. Inoltre, ai fini dell'esclusione dell'aggravante, assume rilievo l'assenza di espressioni discriminatorie pronunciate dall'imputato o dagli esecutori del fatto al momento dell'aggressione, come pure l'accertamento che l'episodio lesivo abbia trovato origine in una volontà di rivalsa per presunti torti patiti e non in motivi di odio o discriminazione razziale. Parimenti, l'esclusione dell'aggravante dei futili motivi è giustificata dall'assenza di una condotta che induca a quel profondo senso di ripugnanza e disprezzo richiesto dall'art. 61 c.p., n. 1, e dalla mancanza di manifesta sproporzione tra la stessa e il contesto di riferimento, caratterizzato da un clima di forte conflittualità lavorativa alimentato da entrambe le parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Milano;
e (OMISSIS) - parte civile;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/5/2017 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Loi Francesca, che ha concluso per il rigetto dei rico…

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