Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34128 del 15 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34128PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunta da un quadro indiziario complessivo, anche in assenza di riscontri diretti alle dichiarazioni accusatorie, purché il ragionamento del giudice di merito sia logico e congruamente motivato. Inoltre, l'aggravante della finalità di agevolazione mafiosa può essere riconosciuta quando le modalità della condotta e i riferimenti a soggetti detenuti o alle loro famiglie siano sintomatici di un potenziale intimidativo mafioso, a prescindere dalla dimostrazione di collegamenti organici con associazioni di tipo mafioso. In tali ipotesi, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione del giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o contraddittori della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PE. Vi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 11-2-2011 del Tribunale di Salerno;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. Vincenzo Rotundo;

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Stabile Carmine, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore, che ha insistito…

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