Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9957 del 9 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:9957PEN

Massima

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Il reato di violenza privata di cui all'art. 610 c.p. si configura anche quando la condotta dell'agente, pur non implicando l'uso di violenza fisica diretta sulla persona, sia comunque idonea a privare coattivamente la vittima della libertà di determinazione e di azione, determinando una situazione di costrizione psicologica. A tal fine, non è necessaria la contestuale presenza dell'agente e della persona offesa al momento del compimento della condotta, essendo sufficiente che l'energia fisica esercitata, come nel caso del parcheggio di un veicolo in modo da impedire l'uscita di un altro veicolo, sia oggettivamente idonea a coartare la volontà o la libertà di movimento della vittima. La sproporzione macroscopica tra la condotta dell'agente e l'offesa subita dalla vittima esclude l'applicabilità della circostanza attenuante della provocazione, non essendo ravvisabile un nesso di causalità tra il fatto ingiusto altrui e la reazione dell'imputato. Inoltre, il pregresso rapporto di locazione tra le parti, con il mancato pagamento del canone da parte della vittima, non integra di per sé una provocazione idonea a giustificare la reazione sproporzionata dell'imputato. Infine, la valutazione in merito alla concessione della sospensione condizionale della pena rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale può legittimamente negarla sulla base di una prognosi negativa circa la futura commissione di altri reati, desunta anche dalle precedenti condanne dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. BIFULCO Danie - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/10/2020 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
Ritenuto in fatto
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Brescia ha parzialmente riformato la decisione con cui il Tri…

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