La concessione di un alloggio di servizio a un dipendente pubblico, motivata dalla necessità di assicurare la sua reperibilità in relazione a specifici incarichi, non può essere revocata unilateralmente dall'amministrazione sulla base di sopravvenute esigenze di utilizzo dei locali, qualora il dipendente continui a svolgere incarichi che richiedono la medesima reperibilità, anche se diversi da quelli originariamente indicati nell'atto di concessione. L'amministrazione, per procedere legittimamente alla revoca, deve dimostrare l'effettiva e concreta necessità di utilizzare i locali per finalità di interesse pubblico, non essendo sufficiente un mero progetto preliminare o l'astratta intenzione di realizzare nuovi servizi, senza aver previamente verificato l'idoneità dei locali e l'impossibilità di reperire soluzioni alternative. Il mutamento della tipologia di incarico affidato al dipendente concessionario non determina di per sé il venir meno del diritto all'alloggio di servizio, qualora permanga l'obbligo di reperibilità connesso ai nuovi compiti assegnati, in conformità con le previsioni dell'atto di concessione originario.