Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 55066 del 7 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:55066PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti richiede la dimostrazione di un effettivo e stabile vincolo associativo, che si esprima in una consapevole e volontaria adesione al programma criminoso del sodalizio e in un contributo funzionale e non meramente occasionale alla realizzazione dei suoi scopi illeciti. Non è sufficiente il mero concorso in singoli reati-fine riconducibili all'associazione, né la mera disponibilità a fornire un apporto economico o logistico a uno o più degli associati, ove non risulti provata l'effettiva integrazione del soggetto nel contesto associativo e la sua stabile volontà di parteciparvi. La partecipazione all'associazione deve emergere da elementi probatori che dimostrino l'assunzione di un ruolo operativo e funzionale al sodalizio, espressione di una consapevole e volontaria adesione al vincolo associativo e al programma criminoso comune, non limitandosi a episodici o occasionali contributi. Ai fini della configurabilità del reato associativo, non è sufficiente la mera disponibilità a compiere singoli atti esecutivi di reati-fine, ma occorre l'effettiva integrazione del soggetto nel contesto associativo e la sua stabile volontà di parteciparvi, desumibile da elementi probatori che dimostrino l'assunzione di un ruolo operativo e funzionale al sodalizio, espressione di una consapevole e volontaria adesione al vincolo associativo e al programma criminoso comune.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 16/03/2017 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. D'ARCANGELO Fabrizio;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TAMPIERI Luca, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo
l'accoglimento …

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