Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22306 del 8 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22306PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., comporta la presunzione relativa della sussistenza delle esigenze cautelari, che può essere superata solo con il recesso dell'indagato dall'associazione o con l'esaurimento dell'attività associativa, mentre il mero decorso di un apprezzabile lasso di tempo tra i fatti contestati e l'emissione della misura cautelare non costituisce, di per sé, prova dell'irreversibile allontanamento dell'indagato dal sodalizio, potendo essere valutato esclusivamente in via residuale, quale uno dei possibili elementi, tra cui un'attività di collaborazione o il trasferimento in altra zona territoriale, volti a fornire la dimostrazione, in modo obiettivo e concreto, dell'assenza di esigenze cautelari. Pertanto, in tema di applicazione di misure cautelari personali per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei pericula libertatis, ma deve soltanto apprezzare l'eventuale sussistenza di segnali di rescissione del legame del soggetto con il sodalizio criminale tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione, in mancanza dei quali trova applicazione in via obbligatoria la sola misura della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catania emessa in data 03/02/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Rossella Catena;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Serrao d'Aquino Pasquale, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato il Tribunale del…

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