Il giudice può fondare la propria decisione di condanna per il reato di lesioni personali sulle sole dichiarazioni della persona offesa, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che deve essere più penetrante e rigorosa rispetto a quella di un qualsiasi testimone. A tal fine, il giudice deve indicare le emergenze processuali determinanti per la formazione del suo convincimento, consentendo così l'individuazione dell'iter logico-giuridico che ha condotto alla soluzione adottata. Anche in caso di costituzione di parte civile, può essere opportuna la verifica di elementi di riscontro a conferma delle dichiarazioni della persona offesa. Il giudice non può apoditticamente e scorrettamente svalutare la credibilità della persona offesa costituita parte civile. Inoltre, il giudice deve adeguatamente valutare e motivare il contenuto delle testimonianze acquisite e dei certificati medici rilasciati alla persona offesa nello stesso giorno del fatto, in quanto tali elementi possono costituire un congruo supporto alle dichiarazioni della persona offesa. La declaratoria di prescrizione del reato non è influenzata dalla sospensione dei termini prescrizionali prevista dalla normativa emergenziale anti-Covid, qualora il processo in fase di legittimità sia stato fissato per la prima udienza in un periodo in cui tale sospensione era già operativa.