Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20183 del 10 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20183PEN

Massima

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La confisca di beni nell'ambito di un procedimento di prevenzione antimafia può essere disposta anche per i beni acquisiti dal proposto in epoca anteriore all'accertamento della sua pericolosità sociale, purché risultino sproporzionati rispetto al reddito dichiarato o all'attività economica svolta e non ne sia provata la legittima provenienza. Tale principio si fonda sulla ratio della normativa di prevenzione, volta a neutralizzare le fonti di un flusso di ricchezza di origine sospetta, a prescindere dal momento in cui i beni siano entrati nel patrimonio del soggetto ritenuto socialmente pericoloso. La confiscabilità dei beni è pertanto collegata alla sproporzione reddituale e all'origine illecita degli stessi, piuttosto che al dato temporale della loro acquisizione, essendo la misura di prevenzione finalizzata a sottrarre dalla circolazione economica i patrimoni di provenienza illecita, a prescindere dal momento in cui siano stati accumulati. Inoltre, nei confronti dei familiari conviventi del proposto, opera una presunzione di mera intestazione fittizia dei beni, salvo che essi non dimostrino la legittima provenienza degli stessi, in ragione del maggior pericolo di un'intestazione meramente schermante la reale disponibilità in capo al soggetto raggiunto dalla misura di prevenzione personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherit - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS) - quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)), (OMISSIS) (n. l'(OMISSIS)) e (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso il decreto della Corte di Appello di Messina, in data 04.07.2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Iasillo Adriano;

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. IZZO Gioacchino, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con decreto del 04.07.201…

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