Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Pietro Luigi Poli e Maria Vellotti contro il Comune di Reggio Calabria per l'annullamento del provvedimento di immissione nel possesso di un immobile di loro proprietà, ha affermato il principio secondo cui l'Amministrazione, nell'adottare provvedimenti di acquisizione di immobili al patrimonio comunale ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. 380/2001 per inottemperanza all'ordine di demolizione di opere abusive, è tenuta a rispettare puntualmente le formalità procedimentali previste dalla legge, tra cui l'obbligo di effettuare un sopralluogo per accertare l'effettiva inottemperanza, redigerne apposito verbale e adottare un atto formale di accertamento. L'omissione di tali adempimenti comporta l'illegittimità del successivo provvedimento di acquisizione, a prescindere dalla sussistenza o meno degli abusi edilizi contestati. Inoltre, l'Amministrazione deve verificare con diligenza la titolarità del bene in capo ai destinatari del provvedimento, essendo irrilevante ai fini dell'applicazione dell'art. 31 la mera detenzione materiale dell'immobile. Pertanto, il provvedimento di acquisizione è illegittimo qualora sia adottato nei confronti di soggetti che non risultino più proprietari dell'immobile al momento dell'adozione del provvedimento, in quanto tale circostanza, se accertata con la dovuta diligenza, avrebbe dovuto precludere l'applicazione della misura ablativa prevista dalla norma.