Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35927 del 19 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35927PEN

Massima

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Il possesso di beni culturali appartenenti allo Stato, come monete e oggetti di interesse archeologico, è punibile ai sensi della normativa vigente anche in assenza di un formale provvedimento amministrativo che ne dichiari l'interesse culturale, essendo sufficiente l'accertamento della loro natura e delle modalità del rinvenimento, come nel caso di scavi clandestini, nonché le dichiarazioni degli organi competenti della pubblica amministrazione. Il reato di impossessamento illecito di beni culturali statali si configura pertanto sulla base della semplice appartenenza degli stessi allo Stato, in virtù del loro interesse culturale, storico o archeologico, salvo che il possessore non dimostri la legittima proprietà degli oggetti. Tale orientamento giurisprudenziale, affermatosi sotto la vigenza del previgente Decreto Legislativo n. 490 del 1999, è stato confermato anche con l'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 42 del 2004, il quale ha ribadito che l'interesse culturale dei beni di cui all'articolo 10 discende dal loro semplice accertamento, senza la necessità di un preventivo provvedimento amministrativo di qualificazione. Pertanto, il reato di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato sussiste anche in assenza di una formale dichiarazione di interesse culturale, essendo sufficiente la prova della natura e delle modalità di rinvenimento degli oggetti, nonché le dichiarazioni degli organi competenti della pubblica amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Ma. Ca., nato a (OMESSO) e D. M. C., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della corte d'appello di Palermo del 14 novembre del 2007;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ciro Petti;

sentito il Sostituto Procuratore Generale nella persona del Dott. Francesco Salzano, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

letti il ricorso e la sentenza denunciata, osserva quanto segue:

IN FATTO <…

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