Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42031 del 26 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:42031PEN

Massima

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Il reato di minaccia si configura quando la condotta dell'agente, anche se non ha effettivamente turbato la libertà morale della persona offesa, è astrattamente idonea a incidere sulla sua sfera psicologica, come nel caso di minacce di morte espresse in modo inequivocabile e accompagnate da gesti intimidatori, senza che sia necessario l'effettivo verificarsi di un concreto stato di intimidazione nella vittima. Il giudice, pertanto, nel valutare la sussistenza del reato, non deve limitarsi a ricostruire il fatto, ma deve verificare l'idoneità della condotta a ledere la libertà morale del soggetto passivo, anche in assenza di un effettivo turbamento della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Pao - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 53/2008 GIUDICE DI PACE di TRAPANI, del 17/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. Gioacchino Izzo, ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del …

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