Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47604 del 18 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47604PEN

Massima

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Il porto di oggetti, anche di uso comune e privi di apparente idoneità all'offesa, che siano in concreto utilizzati in un contesto aggressivo per procurare lesioni personali, integra il reato di porto abusivo di armi improprie di cui all'art. 4 della L. 110/1975, in quanto il porto di tali oggetti cessa di essere giustificato nel momento in cui viene meno il collegamento immediato con la loro funzione originaria per essere utilizzati come armi. Inoltre, l'aggravante di cui all'art. 585, comma 2, n. 2, c.p. è configurabile anche quando lo strumento utilizzato per procurare lesioni personali non sia stato individuato, purché le caratteristiche delle lesioni stesse implichino l'uso di un oggetto idoneo a cagionare offesa alla persona. La valutazione della credibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto, che non può essere rivalutata in sede di legittimità, salvo che il giudice sia incorso in manifeste contraddizioni, essendo sufficiente che le sue dichiarazioni, rese nell'immediatezza dei fatti, siano connotate da spontaneità e non frutto di preordinazione per una falsa rappresentazione degli eventi. Infine, eventuali discrasie nel narrato dei testimoni, attinenti alle modalità dell'aggressione e giustificabili con la concitazione del momento, non inficiano l'attendibilità dei dichiaranti, né sono rilevanti ai fini dell'identificazione dell'autore dell'aggressione, qualora questo risulti univocamente indicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1982/2013 CORTE APPELLO di ROMA, del 14/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Gaeta Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha …

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