Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8472 del 3 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8472PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, è tenuto a esaminare compiutamente tutti gli elementi di prova a carico e a favore dell'indagato, senza limitarsi a una mera valutazione astratta degli stessi, ma verificandone la concreta idoneità a sostenere l'accusa. Pur essendo il giudice di merito dotato di ampio potere discrezionale nella valutazione degli elementi probatori, tale discrezionalità non può tradursi in una mera affermazione assertiva dell'esistenza dei gravi indizi, dovendo il provvedimento cautelare essere adeguatamente motivato con riferimento a tutti i dati rilevanti, anche quelli favorevoli all'indagato. Pertanto, il giudice di legittimità, nel sindacare la legittimità del provvedimento cautelare, deve verificare non solo la logicità e la coerenza della motivazione, ma anche la completezza dell'esame degli elementi probatori, al fine di accertare che la decisione sia il risultato di una valutazione complessiva e non di una mera selezione di quelli ritenuti più favorevoli all'accusa. Ciò al fine di assicurare il rispetto del principio di presunzione di innocenza e del diritto di difesa dell'indagato, il quale deve poter far valere pienamente le proprie ragioni in sede di riesame della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

Na. Al. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Lecce, in data 10 agosto 2010, di rigetto dell'istanza di riesame dell'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Brindisi, in data 30 luglio 2010, di applicazione della custodia cautelare in carcere;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

Sentita in camera di consiglio la relazione svolta dal consigliere…

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