Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19801 del 12 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19801PEN

Massima

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La circostanza aggravante prevista dal Decreto Legge n. 152 del 1991, articolo 7 convertito dalla L. n. 203 del 1991, è applicabile anche ai delitti astrattamente punibili con la pena edittale dell'ergastolo e, pertanto, può essere validamente contestata anche con riferimento ad essi. L'aggravante opera in concreto solo se, di fatto, viene inflitta una pena detentiva diversa dall'ergastolo, mentre, se non esclusa all'esito del giudizio di cognizione, esplica comunque la sua efficacia a fini diversi da quelli di determinazione della pena. L'interpretazione giurisprudenziale che ha affermato tale principio, avendo carattere dichiarativo, è pienamente applicabile anche ai reati commessi prima della sua enunciazione, in ossequio al principio di irretroattività della legge penale sfavorevole. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, non può riesaminare la questione dell'applicabilità dell'aggravante, essendo questa già stata valutata e riconosciuta in sede di cognizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3/2014 CORTE ASSISE di AGRIGENTO, del 07/11/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del dott. ROMANO Giulio, Sostituto Procuratore generale presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di assise di Agrigento, in funzione di Giudice dell'esecuzione, con ordinanza del 7 novembre 2014 rigettava…

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