Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38356 del 24 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38356PEN

Massima

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Il reato di false dichiarazioni sulla propria identità a pubblici ufficiali, commesso in più episodi in continuazione, è configurabile anche in assenza di un'espressa richiesta di identificazione, qualora il soggetto agente abbia intenzionalmente fornito false generalità al fine di sottrarsi all'identificazione. La gravità del fatto, desumibile dal numero delle violazioni e dalla pervicacia del comportamento, nonché i precedenti penali dell'imputato, possono ostare al riconoscimento delle attenuanti generiche, in quanto parametri rilevanti ai sensi dell'art. 133 c.p. La pena per tale reato deve essere determinata tenendo conto dell'illegittimità costituzionale dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11-bis c.p., dichiarata dalla Corte Costituzionale, con conseguente riduzione della sanzione complessivamente applicata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TO. OM. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3703/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 15/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERO SAVANI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita'.

IN FATTO E DIRITTO

Con la sentenza impugnata la Corte d'appe…

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