Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18933 del 30 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18933PEN

Massima

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Il dolo diretto si configura quando l'agente ha la consapevolezza e la volontà di realizzare l'evento lesivo, come dimostrato dall'utilizzo di un'arma idonea a cagionare la morte, dalla distanza ravvicinata del colpo inferto, dalla zona vitale attinta e dall'esplicita manifestazione di voler uccidere la vittima. Il dolo eventuale, invece, sussiste quando l'agente, pur non perseguendo l'evento morte come scopo finale, prevede e accetta il rischio che esso si verifichi in conseguenza della propria azione. Pertanto, il tentato omicidio è configurabile anche in presenza di dolo eventuale, qualora l'agente abbia accettato il rischio di cagionare la morte della vittima. La mancata realizzazione dell'evento letale non esclude la sussistenza del dolo, essendo sufficiente che l'agente abbia agito con la consapevolezza e la volontà di uccidere, anche se il risultato finale non si sia verificato per cause indipendenti dalla sua volontà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2423/2011 CORTE APPELLO di BARI, del 17/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del giorno 17.1.2012,…

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