Consiglio di Stato sentenza n. 2060 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:2060SENT

Massima

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Il rilascio di un titolo edilizio è legittimo solo se l'intervento edilizio risulta conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento sia della realizzazione del manufatto sia della presentazione della domanda. L'amministrazione può pertanto annullare in autotutela il titolo edilizio e ordinare la demolizione delle opere realizzate qualora accerti che il progetto non rispetta i parametri urbanistici previsti, anche in presenza di una variante urbanistica non ancora definitivamente approvata. In tali casi, la sanzione della demolizione è dovuta anche qualora l'abuso edilizio sia solo parziale, non essendo applicabile la disciplina della "difformità parziale" prevista per gli interventi eseguiti in base a un titolo edilizio valido. L'accertamento dei presupposti per l'annullamento del titolo edilizio e l'ordine di demolizione spetta all'amministrazione, che deve motivare adeguatamente la propria decisione sulla base di una puntuale istruttoria tecnica, senza che il giudice amministrativo possa sostituire la propria valutazione a quella dell'autorità competente. Il giudicato penale di assoluzione non è vincolante per il giudizio amministrativo, se non per l'accertamento dei soli fatti materiali, essendo invece rimessa al giudice amministrativo la valutazione giuridica degli stessi ai fini dell'annullamento del titolo edilizio. Infine, la cd. "sanatoria giurisprudenziale" non è più applicabile, essendo il permesso in sanatoria ottenibile solo nei casi espressamente previsti dalla legge, a condizione che l'intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/03/2020

N. 02060/2020REG.PROV.COLL.

N. 03761/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3761 del 2013, proposto da
C.A. Costruzioni s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Vincenzo Bonafine, con domicilio eletto presso lo studio Andrea Rossini in Roma, via Udine n.5;

contro

Comune di Rotonda, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Donatello Genovese, domiciliato presso la segreteria del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro 13;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata, 4 ottobre 2012 n. 455, resa tra le parti;

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