Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18810 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18810PEN

Massima

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Il reato di lesioni personali, ancorché non aggravato, costituisce il reato base da considerare ai fini della determinazione della pena, in quanto sanzionato con la pena più grave rispetto al reato di minaccia, dovendo applicarsi il principio di assorbimento del reato meno grave nel reato più grave, in ossequio al criterio di cui all'art. 81 c.p. Pertanto, la pena base da applicare deve essere quella prevista per il reato di lesioni personali, con la possibilità di operare eventuali aumenti per il concorso di reati, ai sensi dell'art. 133 c.p., al fine di determinare la pena complessiva da infliggere al condannato. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui i reati siano stati commessi in contesti diversi, come quello del giudizio davanti al giudice di pace, dovendo in ogni caso privilegiarsi la pena più grave prevista per il reato base, fermo restando l'applicazione delle eventuali circostanze attenuanti o aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di TRIESTE;

nei confronti di:

1) NO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/12/2005 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)) che ha con…

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