Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di ingiuria e lesioni, afferma che: 1. Le doglianze relative alla ricostruzione del fatto operata dal giudice di merito sono manifestamente infondate, in quanto il ricorrente non dimostra in cosa la condotta attribuita all'imputato differirebbe da quella contestata nel capo di imputazione. Inoltre, il giudice di merito ha correttamente valutato le dichiarazioni dibattimentali della persona offesa, senza poter considerare il contenuto della querela, in assenza di consenso delle parti alla sua lettura ai fini della prova del fatto di reato. 2. Le censure relative alla mancata indicazione delle conclusioni delle parti e dei riferimenti normativi sono parimenti infondate, in quanto tali omissioni non comportano la nullità della sentenza ai sensi dell'art. 546 c.p.p. 3. È inammissibile il motivo di ricorso che contesta la valutazione delle dichiarazioni della persona offesa rese ai sanitari e riportate nel certificato medico, in quanto il giudice di merito ha fornito una motivazione logica e immune da vizi logici. 4. Essendo il reato di ingiuria stato abrogato, la sentenza deve essere annullata senza rinvio limitatamente a tale capo di imputazione, mentre per il reato di lesioni si dispone il rinvio al giudice di merito per la rideterminazione del trattamento sanzionatorio e delle statuizioni civili.