Il comportamento collaborativo dell'imputato, che consente agli agenti di rinvenire la sostanza stupefacente occultata, non è di per sé sufficiente a integrare l'attenuante di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990, qualora le modalità di occultamento non rendano particolarmente difficile l'individuazione della droga da parte delle forze dell'ordine. Ai fini della concessione di tale attenuante, è necessario che la condotta collaborativa dell'imputato abbia effettivamente agevolato in modo concreto e significativo l'attività investigativa, fornendo un contributo determinante all'accertamento del reato. Inoltre, nel determinare la pena, il giudice deve valutare tutte le circostanze del caso concreto, applicando correttamente i criteri di cui agli artt. 62-bis e 133 c.p., senza essere vincolato a partire necessariamente dal minimo edittale, ma potendo comunque concedere le attenuanti generiche e modulare la sanzione nell'ambito della cornice edittale, in relazione alla gravità del fatto e al comportamento dell'imputato.