Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26158 del 13 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26158PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La provocazione, quale circostanza attenuante, richiede che la reazione dell'agente sia adeguata alla gravità dell'offesa ingiusta subita, senza che sia necessaria una rigorosa proporzione tra i due elementi, purché non vi sia una evidente abnormità della risposta. Pertanto, qualora l'imputato abbia reagito con violenza a seguito di una precedente aggressione fisica subita dalla vittima, tale nesso causale tra l'offesa e la reazione non può essere escluso sulla sola base della progressione dei mezzi utilizzati, atteso che ciò rientra nella comune dinamica criminosa, senza costituire un fattore incidente abnorme.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/10/2017 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Francesco Centofanti;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Ceniccola Elisabetta, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udito, per l'imputato, l'avvocato (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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