Cassazione penale Sez. V sentenza n. 57737 del 28 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:57737PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur tollerando l'uso di espressioni forti e toni aspri, non scrimina l'imputazione di diffamazione quando le affermazioni contenute in un volantino elettorale, pur riferite a fatti di rilevanza pubblica, risultano generiche e non collegate a specifici episodi, configurando un attacco personale lesivo della dignità morale e intellettuale dell'avversario politico. In tali casi, l'esercizio del diritto di critica non può giustificare l'utilizzo di espressioni che travalicano i limiti della continenza e della pertinenza, risolvendosi in frasi gratuitamente espressive di sentimenti ostili, non sorrette da un'adeguata dimostrazione della veridicità delle accuse formulate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/07/2016 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza emessa il 06/07/2016 dal…

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