Consiglio di Stato sentenza n. 1716 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:1716SENT

Massima

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Il provvedimento di soppressione di una rivendita di generi di monopolio costituisce un atto meramente esecutivo e consequenziale rispetto al precedente provvedimento di revoca della concessione, il quale, una volta divenuto definitivo e inoppugnabile, legittima l'Amministrazione a disporre la cancellazione della rivendita dal sistema informatico. Il giudice amministrativo, pertanto, non può sindacare la legittimità del provvedimento di soppressione, essendo questo privo di autonoma rilevanza provvedimentale e rappresentando solo l'attuazione materiale della revoca già disposta. Ciò in quanto, una volta che il provvedimento di revoca della concessione sia divenuto definitivo, l'Amministrazione è tenuta a procedere alla soppressione della rivendita, senza che residuino margini di discrezionalità o di riesame della vicenda. La soppressione, infatti, costituisce un atto dovuto e vincolato, conseguente alla definitiva caducazione del titolo concessorio. Pertanto, il ricorso avverso il provvedimento di soppressione è inammissibile, in quanto diretto contro un atto privo di autonoma rilevanza provvedimentale e meramente esecutivo di una precedente determinazione ormai inoppugnabile. Il giudice amministrativo, in tali casi, non può sindacare la legittimità dell'atto di soppressione, essendo questo privo di autonoma valenza provvedimentale e rappresentando solo l'attuazione materiale di una precedente decisione amministrativa definitiva. Ciò in quanto, una volta che il provvedimento di revoca della concessione sia divenuto inoppugnabile, l'Amministrazione è tenuta a procedere alla soppressione della rivendita, senza che residuino margini di discrezionalità o di riesame della vicenda. La soppressione, infatti, costituisce un atto dovuto e vincolato, conseguente alla definitiva caducazione del titolo concessorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/03/2020

N. 01716/2020REG.PROV.COLL.

N. 02719/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 2719 del 2017, proposto dal signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Taranto, 18;

contro

il Ministero dell'Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ufficio regionale della Campania, in persona dei legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti

la società Caffè Verdi s.r.l., in persona del legale rapprese…

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