Il vizio totale di mente, quale causa di esclusione della capacità di intendere e di volere, deve essere accertato dal giudice sulla base di una valutazione complessiva della personalità dell'imputato, tenendo conto non solo delle conclusioni peritali, ma anche di ogni altro elemento probatorio rilevante, senza che la mera presenza di disturbi psichici o di una condizione di disagio psicologico sia di per sé sufficiente a integrare tale vizio. Inoltre, il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche richiede la valutazione di specifici elementi positivi, quali la giovane età, l'incensuratezza o particolari condizioni personali e di vita dell'imputato, che dimostrino una non completa maturità e capacità di valutare il proprio comportamento, senza che tali fattori possano essere considerati automaticamente rilevanti ai fini dell'attenuazione del trattamento sanzionatorio, dovendo il giudice effettuare una valutazione complessiva che tenga conto anche degli aspetti negativi della condotta.