Consiglio di Stato sentenza n. 8379 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:8379SENT

Massima

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Il provvedimento di diniego all'autorizzazione per la coltivazione mineraria di una cava di argilla è legittimo quando: 1. La documentazione tecnica prodotta a corredo dell'istanza di VIA e quella integrata successivamente non hanno dimostrato la compatibilità dell'intervento rispetto al contesto territoriale di riferimento, costituito da un tipico paesaggio agrario con ampie zone caratterizzate da una notevole naturalità dovuta alla presenza di aree boschive e/o a macchia mediterranea, e alle diverse componenti ambientali che lo caratterizzano. 2. Non sono stati descritti adeguatamente gli impatti cumulativi del progetto proposto con altri dello stesso tipo presenti nel contesto territoriale di riferimento, in particolare con una cava di argilla ubicata nelle immediate vicinanze, di cui è stata rilevata una forte difformità nella coltivazione, e con altre cave presenti nel territorio comunale, senza una quantificazione degli impatti sulle componenti ambientali come atmosfera, rumore, emissioni da traffico veicolare, superficie di suolo sottratto e uso di risorse naturali. 3. La carenza della documentazione prodotta non consente di definire la significatività degli impatti e non permette di escludere con certezza gli effetti sulle componenti ambientali derivanti dal progetto, risultando applicabile il principio di precauzione. 4. Il progetto determinerebbe un'eccessiva pressione antropica in un contesto territoriale già caratterizzato da altre attività di coltivazione mineraria, senza che sia stata adeguatamente valutata l'alternativa zero sotto il profilo dell'impatto ambientale. 5. L'Amministrazione, nel valutare i pareri espressi dal Comune di Pescopagano nel corso degli anni, ha ragionevolmente ritenuto di dare prevalenza a quelli che, a fronte di una situazione sostanzialmente analoga, hanno maggiormente evidenziato i possibili effetti degli impatti cumulativi delle cave esistenti e della maggiore pressione antropica, rispetto alle considerazioni formulate dalla stessa Amministrazione comunale in epoca più recente.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/12/2019

N. 08379/2019REG.PROV.COLL.

N. 00562/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 562 del 2019, proposto dalla Regione Basilicata, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Ufficio di Rappresentanza della Regione Basilicata in Roma, via Nizza, n. 56;

contro

la G.M.P. International S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

nei confronti

il Comune di Pescopagano, l’Associazione Regionale Terra Nostra Basilicata e il signor ((omissis)), non costituiti in giudizio;

per la r…

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