Il provvedimento di demolizione di un immobile, adottato dall'autorità comunale ai sensi dell'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000 per tutelare la pubblica e privata incolumità a fronte di un accertato pericolo di crollo, non è illegittimo e, pertanto, non dà luogo a responsabilità risarcitoria del Comune. Ciò in quanto, ai fini dell'ammissibilità del risarcimento dell'interesse legittimo, è necessario e vincolante il previo e/o contestuale accertamento dell'illegittimità del provvedimento impugnato. Diversamente, per i danni derivanti dalla mancata erogazione di contributi pubblici ex L. n. 219/1981 o dall'erronea esecuzione di lavori pubblici, la competenza a conoscere della relativa domanda risarcitoria spetta al Giudice Ordinario, in quanto tali danni non derivano direttamente dall'adozione del provvedimento di demolizione, bensì da fattispecie diverse e autonome rispetto all'esercizio del potere amministrativo. Pertanto, il Giudice Amministrativo, pur essendo competente a conoscere della domanda risarcitoria connessa all'adozione del provvedimento di demolizione, deve sospendere il giudizio e rimettere alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione la decisione sulla giurisdizione in ordine ai danni derivanti dalla mancata erogazione dei contributi pubblici e dall'erronea esecuzione dei lavori pubblici.