Consiglio di Stato sentenza n. 8324 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:8324SENT

Massima

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Il potere di gestione in chiave urbanistica del territorio, comprendendo anche la protezione dell'ambiente quale fattore condizionante le relative scelte, può legittimamente indirizzarsi verso valutazioni discrezionali che privilegino la qualità della vita, anche in parti del territorio comprensive di beni immobili non aventi caratteristiche intrinseche e peculiari che ne comportino livelli sovraordinati di tutela. I limiti imposti alla proprietà privata attraverso destinazioni d'uso che garantiscano la salvaguardia ambientale non devono essere valutati alla luce delle specifiche leggi che tutelano il paesaggio, ma sulla base dei criteri propri della materia urbanistica, essendo l'esercizio del potere di conformazione urbanistica compatibile con la tutela paesistica, trattandosi di forme complementari di protezione preordinate a curare con diversi strumenti distinti interessi pubblici. Nell'ambito di tale discrezionalità, l'amministrazione comunale, qualora avvii un procedimento teso alla redazione di un nuovo piano regolatore generale, o di una sua variante generale, ha la potestà di ripianificare quelle parti del territorio le cui destinazioni d'uso vigenti non sembrano essere più consone alle nuove scelte, potendo ciò riguardare simmetricamente sia la retrocessione delle aree edificabili ad aree agricole sia il riconoscimento a queste ultime della destinazione edificatoria, con il limite della razionalità e dell'insussistenza di pregressi affidamenti qualificati a favore della proprietà. Il sindacato giudiziale su tali scelte è consentito solo quando risulti violato il principio di ragionevolezza, non essendo ammissibili censure di merito finalizzate a contestare una scelta tecnica che, pur opinabile, non sia irragionevole. L'onere di provare l'identità delle situazioni, nonché di identificare le aree che avrebbero goduto di un trattamento diverso, grava sul ricorrente che deduce il vizio di disparità di trattamento.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/09/2023

N. 08324/2023REG.PROV.COLL.

N. 06337/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6337 del 2019, proposto da Orinvest S.r.l. e Namira S.G.R.P.A., in persona dei legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi dagli avvocati Augusto Tortorelli, Giovanni Corbyons, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Giovanni Corbyons in Roma, via Cicerone n.44;

contro

Regione Liguria, in persona del Presidente
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Marina Crovetto, Emanuela Romanelli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Emanuela Romanelli in Roma, via Tagliamen…

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