Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36628 del 21 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:36628PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso tra il reato di associazione per delinquere e il reato di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa è configurabile in quanto quest'ultimo, non necessitando di una stabile struttura e predisposizione di uomini e mezzi e non richiedendo necessariamente la partecipazione di una pluralità di soggetti, non si pone in rapporto di specialità rispetto al primo. Pertanto, la riconducibilità dei fatti contestati all'interno della fattispecie di cui all'art. 4, comma 1, prima parte, della Legge n. 401 del 1989 appare del tutto legittima, laddove l'associazione a delinquere risulti finalizzata all'esercizio abusivo, in assenza di autorizzazione dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, della raccolta di scommesse o concorsi pronostici, mediante la predisposizione e la gestione di siti Internet con estensione diversa da quella legale ".it", taluni dei quali sedenti in territorio extranazionale e molti dei quali donati, nonché all'organizzazione, all'esercizio e alla raccolta abusiva di giochi. Il contributo puramente tecnico fornito da un soggetto, quale programmatore informatico, nell'ambito dell'attività dell'associazione non esclude la sua responsabilità per il reato di associazione per delinquere, in quanto tale contributo ha consentito di realizzare i siti illegali su espressa richiesta dei promotori dell'associazione, risultando pertanto necessario per il raggiungimento dei fini del gruppo. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, la persistenza del pericolo di reiterazione del reato può essere desunta dalla operatività dell'associazione anche successivamente ai primi controlli di polizia, alle perquisizioni e ai sequestri, con la predisposizione da parte dei partecipi di necessari adattamenti, sintomatici di pervicacia e professionalità nell'agire delittuoso, senza tuttavia che ciò escluda la necessità di considerare eventuali elementi documentali dedotti dalla difesa per contrastare la valenza negativa di una dichiarazione di latitanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia Gaeta - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del Tribunale di Messina in data 28/12/2011;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Gastone Andreazza;

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Salzano Francesco, che ha concluso per il rigetto;

udite le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), che si e&#…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.