Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 5940 del 3 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5940CIV

Massima

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Il sindaco di un comune, nell'esercizio delle sue funzioni amministrative, ha il dovere di adottare ogni misura idonea a prevenire e contrastare il condizionamento e l'infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione dell'ente locale. Il mancato adempimento di tale dovere, attraverso comportamenti che favoriscono l'inserimento della criminalità nel tessuto economico e amministrativo del comune, legittima la dichiarazione di incandidabilità del sindaco alle successive consultazioni elettorali, in applicazione della normativa sullo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa. Tale dichiarazione di incandidabilità non richiede un previo accertamento della responsabilità penale del sindaco, essendo sufficiente la sussistenza di gravi, precisi e concordanti indizi di condotte agevolative nei confronti della criminalità organizzata, desumibili anche dalla relazione prefettizia e dalla proposta ministeriale, senza necessità di una autonoma verifica giudiziale di tutti i fatti dedotti a fondamento dello scioglimento del consiglio comunale. Il sindaco non può invocare a sua discolpa elementi di fatto estranei agli addebiti posti a base della dichiarazione di incandidabilità, né contestare la valutazione discrezionale operata dal giudice di merito in ordine alla gravità, precisione e concordanza degli indizi, trattandosi di censure di merito inammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BISOGNI Giacinto - Presidente

Dott. IOFRIDA Giulia - Consigliere

Dott. CAIAZZO Rosario - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 34270/2018 proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS), giusta procura in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
Ministero dell'Interno, in persona del Ministro pro tempore, domiciliato in Roma, Via dei Portoghesi n. 12, presso l'Avvocatura Generale dello Stato, che lo rappresenta e difende ope legis;
- controricorrente -
contro
(OMISSIS), Procura Generale della …

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