Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36034 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36034PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio, salvo che l'imputato dimostri di essere tossicodipendente e di detenere la droga per uso personale. La mera circostanza che lo stupefacente sia stato rinvenuto nell'abitazione condivisa con altri soggetti non è sufficiente a escludere la responsabilità dell'imputato, qualora non emergano elementi che logicamente riconduchino la droga e gli strumenti di precisione rinvenuti agli altri coabitanti. La detenzione di un quantitativo di droga corrispondente a numerose dosi medie, unitamente al possesso di denaro contante e di strumenti per il confezionamento, costituiscono indici sintomatici della finalità di spaccio, che l'imputato non ha adeguatamente confutato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
e (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 5.12.2014 della Corte d'Appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'A…

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