Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26345 del 23 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26345PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La misura di prevenzione della confisca dei beni può essere applicata anche a soggetti indiziati di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, qualora emerga una evidente sproporzione tra il valore dei beni posseduti e le fonti di reddito lecite dichiarate o comunque accertabili, in assenza di prova positiva della legittima provenienza di tali beni. Tale presunzione di illecita provenienza opera anche per i beni intestati a soggetti legati da vincoli di parentela o di stabile convivenza con l'indiziato, in virtù di una presunzione semplice di indiretta disponibilità degli stessi in capo all'indiziato mafioso. L'onere di dimostrare la legittima origine dei beni grava sul proposto, non essendo sufficiente la mera allegazione di redditi da lavoro "in nero" o di evasione fiscale, atteso che la normativa sulla confisca di prevenzione mira a sottrarre alla disponibilità dell'interessato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, senza distinzione sulla natura mafiosa o meno di tali attività. Il parziale dissequestro di taluni beni in sede di cognizione non elide di per sé il requisito della sproporzione tra redditi dichiarati e valore dei beni, né tantomeno la presunzione di illecita provenienza degli stessi, ove non sia fornita la prova positiva della loro legittima origine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

4. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso il decreto del 20/11/2013 della Corte di Appello di Torino;

esaminati gli atti, il ricorso e il decreto impugnato;

udita la relazione del consigliere Dott. PAOLONI Giacomo;

lette le requisitorie del pubblico ministero (sostituto Procuratore generale Dott. GIALANELLA Antonio), che ha chiesto dichiararsi l…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.