Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5069 del 9 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:5069PEN

Massima

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Il dolo di tentato omicidio sussiste quando la condotta dell'agente, valutata complessivamente sulla base di elementi oggettivi e soggettivi, risulti idonea e diretta in modo univoco a cagionare la morte della vittima, anche se il risultato non si è verificato per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Tra gli elementi rilevanti ai fini della valutazione del dolo omicidiario vi sono: la potenzialità offensiva dell'arma utilizzata, la distanza ravvicinata tra agente e vittima, la volontà di uccidere apertamente manifestata, nonché il fatto che l'arma fosse carica e pronta all'uso, indice di una volontà di colpire e non solo di intimidire. Tuttavia, il divieto di reformatio in peius impone che, in caso di appello proposto dal solo imputato, la pena non possa essere aumentata rispetto a quella inflitta in primo grado, anche qualora il giudice di secondo grado ritenga di dover applicare una circostanza aggravante, come la recidiva, non considerata dal primo giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5668/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 23/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

udito il P.G. in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per l'annullamento della sentenza con rinvio;

udito il difensore avv.to …

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