Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34239 del 7 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34239PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudizio di legittimità della Corte di Cassazione rappresenta uno strumento di controllo della corretta applicazione della legge sostanziale e processuale, e non può costituire un terzo grado di giudizio volto alla ricostruzione dei fatti oggetto di contestazione. Il giudice di legittimità non può procedere a una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata o all'adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, essendo preclusa tale possibilità. Il sindacato di legittimità è, pertanto, limitato all'accertamento della manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione, senza poter riesaminare nel merito gli elementi probatori. Inoltre, i motivi di ricorso che si limitano a riproporre le medesime questioni interpretative degli elementi di prova già esaminate e confutate dai giudici di merito sono da considerarsi generici e, pertanto, inammissibili. Infine, la valutazione in ordine alla concessione delle circostanze attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, se coerente con i dati processuali e priva di vizi logici, non può essere sindacata in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - rel. Consigliere

Dott. SAVINO M. ((omissis)) - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso la sentenza del 31/10/2011 della Corte di appello di Torino che, in parziale riforma della sentenza del 13/12/2010 emessa a seguito di rito abbreviato dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torino, ha ridotto le pene inflitte agli appellanti (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), determinandola per il sig. (OMISSIS) in 4 anni e 4 mesi di reclusione in relazione al reato previsto dagli …

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