Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, gode di ampia discrezionalità, purché renda un'adeguata e logica motivazione sui parametri normativi previsti, formulando una prognosi di pericolosità fondata su elementi concreti. La Corte di Cassazione, nel sindacato di legittimità, non può riesaminare nel merito tali valutazioni, se non in presenza di vizi logici o di manifesta illogicità della motivazione. In particolare, il giudice di merito può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, quando emerga un programma criminoso volto alla stipula di contratti assicurativi fraudolenti, con l'utilizzo di società di comodo e di contraenti fittizi, al fine di ottenere premi assicurativi inferiori a quelli dovuti. Parimenti, il giudice può ritenere gravi indizi di colpevolezza per il reato fine di truffa, laddove risulti che i coefficienti per il calcolo del premio assicurativo non fossero riferiti al proprietario del bene assicurato, bensì a un contraente inesistente, così cagionando un ingiusto profitto a danno delle compagnie assicurative.