Il termine perentorio di 18 mesi previsto dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 per l'esercizio del potere di annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo si applica solo ai provvedimenti di annullamento in autotutela adottati successivamente all'entrata in vigore della novella legislativa, essendo il termine calibrato sul provvedimento che l'atto di secondo grado rimuove. Pertanto, per i provvedimenti già emanati prima del 28 agosto 2015, data di entrata in vigore della legge n. 124/2015, l'amministrazione è tenuta ad adottare l'atto di autotutela entro i 18 mesi decorrenti da tale data, non essendo sufficiente la mera comunicazione di avvio del procedimento di annullamento. L'unica deroga al rispetto del termine perentorio di 18 mesi è ammessa nei casi in cui l'erroneità dei presupposti del provvedimento ampliativo sia frutto di una condotta penalmente rilevante di falsificazione da parte del privato, ovvero risulti comunque non imputabile nemmeno a titolo di colpa all'amministrazione, essendo invece ascrivibile al dolo (equiparabile alla colpa grave) del destinatario del provvedimento. In assenza di tali circostanze eccezionali, il superamento del termine di 18 mesi rende illegittimo l'esercizio del potere di autotutela.